Ho sempre creduto che quando la strada è quella giusta, si aprano automaticamente tutti i sentieri per iniziare a percorrerla.
Ma dietro una vita senza battaglie si nasconde l’immobilismo.
Mi annoia la perfezione, non vi sono obiettivi da raggiugere, limiti da abbattere, non vi è crescita. Perché crescere è un po’ come sognare: si inizia un percorso che è fatto di mistero e di sorpresa. Di una danza armonica, tra me che cammino e la vita che mi lancia qualche sasso con cui inciampare, anche se poi mi offre un bastone per potermi rialzare.
Chi affronta e si lascia dietro grandi questioni, non ha dimenticato. Ha invece accettato l’avversità, incorporando quegl’inciampi alle proprie esperienze, senza negarli. Questo non vuol dire identificarsi con il dolore subito. Vuol dire smorzare la complessità della vita, fatta di avvenimenti cupi o felici, ma che integrano allo stesso modo il nostro bagaglio di conoscenza.
Non voglio cercare un problema da risolvere, voglio mantenere la calma quando lo troverò, perché l’agire quotidiano è fatto di azione e riposo, di dolcezza e amarezza, di movimento e quiete.
Quindi, probabilmente, dovrò ricaricare le mie energie quando il mare sarà calmo, perchè so, che se voglio arrivare alla riva più attesa, qualche onda potrà ostacolarmi la navigazione. Ma accetterò la sfida, perchè è quella che mi porta al tesoro nascosto della mia esperienza.